• 28 NOV 15
    L’allenamento mentale nel Golf: la ricerca dell’eccellenza!

    L’allenamento mentale nel Golf: la ricerca dell’eccellenza!

    Quando parliamo di allenamento del golfista, generalmente il nostro pensiero va direttamente alla tecnicadel giocatore. D’altra parte è evidente: allenare lo swing è fondamentale per poter praticare con efficacia il gioco del golf. Ma il golf non è solo questo! Ogni colpo, ogni movimento, è strettamente dipendente dalle abilità mentali di chi lo attua e ogni buca richiede un impegno mentale e un livello di concentrazione decisamente elevato. La razionalità, le emozioni e le convinzioni personali condizionano e influenzano radicalmente le potenzialità fisiche del giocatore e, di conseguenza, la sua performance. Molti sportivi e tecnici dello sport hanno fatto esperienza di quanto le emozioni e l’atteggiamento psicologico risultino talvolta decisivi.Spesso, infatti, assistiamo a situazioni in cui il giocatore, pur allenandosi con grande costanza e dedizione, curando le proprie abilità motorie, la tecnica e la tattica, non riesce ad ottenere il successo desiderato. La storia del golf  è piena di giocatori, tecnicamente molto preparati, che non sono riusciti ad esprimersi ai livelli più alti proprio perché mancanti nella gestione della concentrazione.

    La concentrazione del golfista è costantemente messa alla prova sia da fattori esterni, come l’importanza della gara, le condizioni del campo, il vento, etc., sia da pensieri interni derivanti dall’analisi delle proprie sensazioni e del proprio gioco, che fanno capolino specialmente nei momenti di massima tensione. La gestione di tali momenti di riflessione, il controllo dei fattori di distrazione e la capacità di mantenere un livello di concentrazione sempre elevato risultano elementi fondamentali per una performance eccellente. Nello scenario contemporaneo la preparazione tecnica del golfista è sempre più specifica e curata, tuttavia, rispetto ad altre realtà internazionali, trascuriamo ampiamente la preparazione mentale del giocatore che, sulla base delle ultime ricerche scientifiche, risulta essere la discriminante che marca la linea di confine fra un giocatore “normale” e un “fuoriclasse”.

    Ma perché è così importante l’allenamento mentale? In che modo si lavora per rendere il giocatore maggiormente performante?

    Il lavoro mentale consiste nell’apprendimento e perfezionamento delle tecniche di mental training. Dopo un prima fase di valutazione e conoscenza reciproca il mental coach prospetta un programma di lavoro individualizzato, pensato e strutturato sulla base della soggettività e delle esigenze del giocatore. L’allenamento mentale coinvolge tutte le variabili cognitive ed emotive la cui gestione risulta fondamentale per una buona performance. Si lavora sulla consapevolezza corporea ed emotiva, sulla gestione del livello di attivazione neurovegetativa responsabile dell’alterazione cardiovascolare e muscolare, sulla gestione dell’ansia da prestazione e dello stress agonistico, sull’individuazione dei fattori di distrazione, sul potenziamento della concentrazione e sul controllo dell’attenzione. Attraverso il mental training si cerca di rendere il giocatore sempre più consapevole di sé, delle proprie sensazioni, dei propri limiti e di renderlo, attraverso tecniche specifiche come il goal setting e l’imagery, sempre più in grado di controllare mente e corpo e di esprimere al meglio il proprio potenziale.

    Ciò che fa la differenza nelle 18 buche spesso non è la carenza di preparazione fisica o tecnica bensì proprio la mancanza di una elevata capacità di concentrazione, unita ad un’errata gestione psicologica degli eventuali errori e delle pressioni interne ed esterne. Selezionare gli stimoli a cui rivolgere l’attenzione trascurandone altri non rilevanti, spostare l’attenzione al momento opportuno verso informazioni appropriate, mantenere l’attenzione sugli stimoli importanti sono solo alcune delle numerose capacità che si apprendono e si perfezionano con un adeguato allenamento mentale e che rendono il giocatore maggiormente pronto ed efficiente.

    Chi ama questo sport in fondo lo sa: ogni colpo va gestito con tecnica, cuore e testa.

     

    Dott. Paolo Caselli – lo psicologo non convenzionale

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